di
Francesco Zanotti
Il luogo dove si produce, si eroga il servizio, si vende e si acquista, il luogo dove si mettono in pratica i comportamenti che, nel bene o nel male, generano i risultati è costituito dalla periferia dell’organizzazione.
Per
governare i risultati di una organizzazione occorre governare i comportamenti
che mettono in atto le persone che vivono nella periferia dell’organizzazione.
Come
fa un top manager a governare la periferia della sua organizzazione?
La
nostra tesi è che se utilizza gli strumenti manageriali classici oggi non può
farlo.
Innanzitutto,
si scopre che le periferie sono costituite da tante sociologie e antropologie
complesse, le une diverse dalle altre, popolate da persone dotate di sistemi
cognitivi altrettanto complessi e diversi tra di loro.
Ora,
nessuna strumentazione metodologica può permettere di conoscere questa
complessa realtà. La conclusione è che si deve governare senza conoscere cosa
si governa.
Poi
si scopre che non si possono neanche dare ordini diretti: in una organizzazione
le persone sono dotate di ampi spazi di libertà. Detto più semplicemente: devono
decidere da soli i loro i comportamenti perché non si può proceduralizzare
tutto.
Ma si
può almeno capire quali sono le determinanti dei
comportamenti delle persone? No! Perché sono comportamenti emergenti e
contestuali. E non causali.
In
generale, una persona mette in atto i comportamenti che le permettono di
realizzare il proprio progetto esistenziale. Ma, innanzitutto, non è dato
sapere quale sia il progetto esistenziale delle persone. Poi, i comportamenti
che una persona mette in atto dipendono anche dagli altri. Più
scientificamente, dal contesto cognitivo, sociale ed antropologico in cui si
trova.
Da
ultimo occorre tenere presente un’altra realtà rilevantissima, forse quella che
meglio caratterizza una organizzazione umana, come lo è una periferia
organizzativa. Ogni organizzazione umana è caratterizzata da dinamiche auto
evolutive non gestibili dall'esterno.
Ma
cosa accade quando si cerca di governare utilizzando gli strumenti manageriali
classici?
Formazione, “cantieri” di cambiamento
e attività di gestione delle risorse umane
sono “specializzazioni” che rompono
l’organizzazione
in frammenti autoreferenziali
compromettendone efficacia, efficienza e
sviluppo.
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