di
Francesco Zanotti
Non si spaventi il lettore, non intendo “celebrare” la Grande Guerra. Intendo parlare dei reduci degli interventi di formazione e di cambiamento. La parola “reduci” non è scelta a caso.
Ogni persona
all'interno di una organizzazione vive all'interno di un micro enclave
organizzativo che ha diverse dimensioni: cognitiva, sociale, antropologica. Quando
qualcosa non va è perché queste enclave sono sconclusionate.
Per sistema
le cose che si fa? Si prendono le persone, le si estraggono da queste enclave e
le si buttano in enclave artificiali dove si costruiscono nuove cognitività, socialità,
antropologie che sono artificiali come i gruppi che le generano.
Poi le
persone tornano a casa, alla loro enclave organizzativa “naturale”. E che
accade? Che il capo si attende che queste persone siano “sistemate”, siano
trasformate in modo che non facciano più danni, ma cooperino etc. ma questo non
può accadere. Le persone non sono ingranaggi da rettificare. Gli interventi di
formazione e cambiamento hanno arricchito le persone di una esperienza che non
può essere in nessun modo finalizzata. Introducono entropia. Il capo trova
persone diverse che hanno tanta difficoltà ad inserirsi nell'enclave
organizzativo di partenza come i reduci di una guerra nella società in pace.
Nessun commento:
Posta un commento