di
Francesco Zanotti
Caro manager, se provi a fare un salto in una libreria qualunque ed hai il coraggio di non (e sottolineo il “non”) guardare la sezione dedicata al management che contiene quasi tutti esercizi autopromozionali, scoprirai potenzialità straordinarie.
In ogni
area della conoscenza (dalla fisica alla biologia, alle neuroscienze su fino
alla psicosociologia, verso la sociologia e l’antropologia) troveresti
conoscenze che ti permetterebbero di capire perché il presente è così difficile
e come superarlo.
Scopriresti,
però, che non hai tempo di selezionare ed utilizzare personalmente tutta questa
conoscenza … e, allora, scopriresti il ruolo del consulente. Certo non del tuo
collega che hanno appena buttato fuori o che è appena andato in pensione e che
cerca di riciclarsi. Ma il ruolo di un consulente professionale che si pone
come interfaccia concretizzante verso la conoscenza. Tocca a lui presentarti le
nuove conoscenze utilizzabili e spiegarti come utilizzarle. Utilizzarle tu e
non lui.
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