di
Francesco Zanotti
Quanto sta accadendo a Roma è solo un’occasione per un discorso generale: qual è il livello qualitativo della consulenza in Italia?
Spesso
il consulente assume il ruolo di manager e la consulenza è solo una forma contrattuale.
Come si fa a lavorare dodici anni per una impresa e dichiarare che si è solo
consulenti senza alcuna responsabilità?
Ma
davvero facciamo un discorso generale.
Innanzitutto,
la qualità della consulenza si misura con la qualità della conoscenza che mette
a disposizione. Una conoscenza che non deve essere già nella disponibilità del
management, altrimenti qual è il valore aggiunto del consulente?.
A
che livello è la conoscenza distribuita dalla consulenza in Italia? Rispetto alla
conoscenza rilevante e disponibile è veramente poca cosa. Come se le scienze
naturali ed umane non esistessero.
Cerchiamo
di valutare, poi, la qualità delle pubblicazioni dei consulenti italiani. Salvo
lodevoli eccezioni i libri che pubblicano i consulenti sono solo
razionalizzazioni di poche (quindi statisticamente irrilevanti) esperienze del
passato. Quando non sono banali copiature (copiature non autorizzate, non traduzioni
autorizzate) di testi di Guru internazionali. Nelle grandi riviste
internazionali di management non pubblicano mai
E
le grandi società di consulenza internazionale? Salvo il copiare libri e il
pubblicare su riviste internazionali di management (ma con contenuto “mainstream)
non c’è molta differenza con la consulenza italiana.
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