"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

martedì 13 settembre 2016

La stupidaggine della discriminazione dell’età

di
Francesco Zanotti

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Con la solita stupida dinamica del pendolo si salta da una esagerazione all’altra. Senza capire che in un mondo complesso non ha senso privilegiare qualcosa a scapito di qualcos’altro.
Senza capire che virtù principe in questo nuovo mondo è la sintesi che valorizza ognuno perché si riesca a camminare felicemente insieme nella Storia.
Massimamente questo discorso vale per le età.
Su questo tema il Corriere di oggi racconta del livello di stupidaggine che stiamo raggiungendo: la battaglia nella Silicon Valley per sembrare sempre vent’enni. La Silicon Valley dove i quarantenni sembrano da pensione … Battuta: i ventenni riusciranno con le loro tasse a pagare la pensione a partire da quarant’anni a una fiumana di persone dove i centenari continuamente aumentano?
Proviamo, allora, ad affrontare il tema dell’età naturalmente. Cioè secondo Natura. Il cervello e la mente (li cito tutt’e due per buona pace scientifica) evolvono. Da giovani si è più attenti ai dettagli, si è specialisti eccellenti. A mano a mano che si cresce le alternative sono due. O si aumenta continuamente il proprio patrimonio di risorse cognitive possibili ed allora si sanno costruire visioni sempre più ampie che danno senso alla innovazione di dettaglio. Oppure si finisce per chiudersi rabbiosamente in una ideologia che fa sempre più a pugni con il mondo.
Se tutto questo è vero, allora, naturalmente, quello che serve è un dialogo tra giovani che sanno essere giovani, ma che accettano di crescere. Ed adulti che impareranno a costruire saggezza e sintesi.
Arrivando all’impresa: è necessario che ogni impresa abbia un mix di giovani determinati e di persone mature colte e sagge che non si mettano stupidamente, fino al ridicolo, a competere con i giovani proprio sulla giovinezza.  
Concretizziamo: un CEO quarantenne, assistito da un Presidente colto e saggio. Concretizzando ancora di più: non ha senso un CEO di una grande impresa sessantenne. Il problema, però è che, forse i giovani determinati ci sono, ma dove sono i manager colti e saggi?



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