di
Francesco Zanotti
Con la solita stupida dinamica del pendolo si salta da una esagerazione all’altra.
Senza capire che in un mondo complesso non ha senso privilegiare qualcosa a
scapito di qualcos’altro.
Senza capire che virtù principe in questo nuovo mondo è la sintesi che
valorizza ognuno perché si riesca a camminare felicemente insieme nella Storia.
Massimamente questo discorso vale per le età.
Su questo tema il Corriere di oggi racconta del livello di stupidaggine che
stiamo raggiungendo: la battaglia nella Silicon Valley per sembrare sempre vent’enni.
La Silicon Valley dove i quarantenni sembrano da pensione … Battuta: i ventenni
riusciranno con le loro tasse a pagare la pensione a partire da quarant’anni a
una fiumana di persone dove i centenari continuamente aumentano?
Proviamo, allora, ad affrontare il tema dell’età naturalmente. Cioè secondo
Natura. Il cervello e la mente (li cito tutt’e due per buona pace scientifica)
evolvono. Da giovani si è più attenti ai dettagli, si è specialisti eccellenti.
A mano a mano che si cresce le alternative sono due. O si aumenta continuamente
il proprio patrimonio di risorse cognitive possibili ed allora si sanno
costruire visioni sempre più ampie che danno senso alla innovazione di
dettaglio. Oppure si finisce per chiudersi rabbiosamente in una ideologia che
fa sempre più a pugni con il mondo.
Se tutto questo è vero, allora, naturalmente, quello che serve è un dialogo
tra giovani che sanno essere giovani, ma che accettano di crescere. Ed adulti
che impareranno a costruire saggezza e sintesi.
Arrivando all’impresa: è necessario che ogni impresa abbia un mix di
giovani determinati e di persone mature colte e sagge che non si mettano
stupidamente, fino al ridicolo, a competere con i giovani proprio sulla
giovinezza.
Concretizziamo: un CEO quarantenne, assistito da un Presidente colto e saggio. Concretizzando ancora di più: non ha senso un CEO di una grande impresa sessantenne. Il problema, però è che, forse i giovani determinati ci sono, ma dove sono i manager colti e saggi?
Concretizziamo: un CEO quarantenne, assistito da un Presidente colto e saggio. Concretizzando ancora di più: non ha senso un CEO di una grande impresa sessantenne. Il problema, però è che, forse i giovani determinati ci sono, ma dove sono i manager colti e saggi?
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