di
Francesco Zanotti
E’ una proposta, una piattaforma per le imprese che vogliano valutare (dal punto di vista della qualità professionale, ovviamente) i consulenti.
Quindi,
è anche piattaforma per costruire la professione del consulente del futuro. Un
consulente italiano che voglia confrontarsi ed innovare rispetto alla
consulenza internazionale.
Una
piattaforma descritta, ovviamente, nelle sue linee generali.
Care imprese,
innanzitutto, accertatevi se i consulenti conoscono lo stato dell’arte delle conoscenze
strategico-organizzative a livello internazionale. Come? Chiedete loro di fare,
presso di voi, un seminario, a titolo ovviamente gratuito, dove espongano
quello che conoscono dello stato dell’arte delle conoscenze strategico
organizzative. Oppure chiedetegli una qualche loro pubblicazione dove abbiano
decritto queste conoscenze. Credo che sia una richiesta inevitabile: non potete
mica affidarvi ad un consulente non aggiornato.
Questa
è una verifica assolutamente necessaria. Ma non basta. Come tutti sanno, le
conoscenze strategiche esistenti sono importanti, ma sono ancora troppo
primitive. Allora chiedete ai consulenti quale percorso di ricerca hanno
intrapreso, stanno intraprendendo, per superare lo stato dell’arte attuale delle
conoscenze strategico organizzative. In particolare chiedete l’entità degli
investimenti che hanno affrontato e stanno affrontando. Soprattutto chiedete quali
aree di conoscenza stanno esplorando per migliorare le conoscenze strategico
organizzative esistenti.
E’
difficile che i consulenti possano generare un breakthrough (che è assolutamente essenziale) senza andare a
interpellare le conoscenze di base che servono a capire quell'insieme di uomini
e tecnologie, significate da un progetto che si chiama impresa.
Quali
conoscenze di base? Beh, le nuove visioni del mondo proposte dalle scienze naturali
perché oggi tutto il management è appiattito sulla visione del mondo della fisica
classica. E, poi, i risultati più significativi delle scienze umane. Che senso
ha dichiarare che si dispone di modalità innovative di gestione di uomini e gruppi
di uomini senza conoscere le scienze cognitive, i diversi approcci alla psicologia,
alla psico-sociologia, alla sociologia e all'antropologia? Non ne ha, anche perché
se non si conoscono i contributi esistenti si finisce per costruire proprie scienze
cognitive, psicologie, sociologie, antropologie che sono ovviamente più povere
di quelle disponibili.
E l’esperienza?
Beh state certi che se trovate un consulente che sta ha superato i filtri
esistenti disporrà di un bagaglio di esperienze di prim'ordine in quasi ogni
settore industriale.
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