"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

martedì 9 febbraio 2016

Lettera aperta a Gian Felice Rocca Giovedì 11 a Modena: e se vi sbagliaste?

di
Francesco Zanotti


Egregio Dott. Rocca, 
ho letto la sua intervista sul Corriere delle Sera di ieri. Accetterebbe di discutere una tesi opposta alla sua e, ovviamente, scientificamente fondata?
Giovedì a Modena (con il patrocinio della locale Università e con la sponsorizzazione della Banca Popolare dell’Emilia Romagna) presenteremo un libro (Per comprendere Luhmann, edito da IPOC) che è fatto di due “pezzi”. Il primo è costituito dalla traduzione (fatta da Luciano Martinoli e da suo figlio Lorenzo) di un libro “divulgativo” del pensiero del grande sociologo tedesco Niklas Luhmann. Si tratta di “Radical Luhmann” del prof. Hans-George Moeller. La seconda parte è una mia appendice che racconta come il pensiero di Luhmann permetta di vedere in modo molto diverso la situazione attuale. E, poi, cosa è possibile aggiungere per trovare una nuova via di sviluppo.
In cosa consiste questa tesi diversa dalla sua?
E’ fatta di due parti.
La prima: la managerialità è una illusione. La visione e le competenze dei manager sono troppo baneli. I manager attuali sanno solo ripetere il passato, addolcendo la crudeltà della conservazione con qualche ammennicolo tecnologico. Il pensiero di Luhmann spiega il perché. L’esperienza di un'Expo senza contenuti ne è la dimostrazione.
La seconda è speculare alla prima: è necessario costruire una nuova cultura e prassi manageriale. A conferma di questa tesi mi lasci citare una frase di quello che oggi è uno dei più autorevoli esperti di management a livello mondiale “To build Management 2.0 we need more than engineers and accounts. We must also harness the idea of artists, philosophers, designers, ecologists, anthropologists, and theologians.”. Il nostro libro cammina in questa direzione.
Che ne direbbe di un dibattito su questi temi?

Nessun commento:

Posta un commento