di
Francesco Zanotti
Il
management è fondato sul paradigma decisionale. Però la scienza rivela che cervello dell’uomo
non funziona a decisioni. Allora il management è anti scientifico.
Poi fate come volete. Continuate a pensare che i manager
devono prendere decisioni, cercate di insegnare loro a farlo. E così
continuiamo a bloccare lo sviluppo di istituzioni ed imprese per paura di
abbandonare l’unico paradigma che conosciamo: quello decisionale.
Ma che fa la mente invece di decidere? Uno dei contributi
più interessanti è quello di Stefano Calamandrei col il libro “L’identità
creativa. Psicoanalisi e neuroscienze del pensiero simbolico e metaforico”.
Secondo la sintesi fatta da Giancarlo di Maggio su “La
lettura”, l’attività fondamentale della mente è la creatività. Ecco, non è
quella pantomima ridicola dei creativi della pubblicità. Invece, la creatività come
capacità progettuale. Come la capacità di ricostruire continuamente il mondo
nella nostra mente. Quando uno stimolo arriva nella nostra mente, essa si
guarda bene dal registrarlo. Esso fornisce lo stimolo per ridisegnare
complessivamente la realtà.
Allora immaginate quando è stupido pensare che se comunico
“valori” questi generano comportamenti coerenti con questo valori. Non esiste
un comunicare che riesca a trasferire. I valori vengono interpretati, rimescolati
e danno origine a comportamenti che non seguono una logica predefinita. Cioè:
cerco di influire sul comportamento comunicando valori e la scienze mi informo
che non so cosa possa succedere. E’ management questo?
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