di
Francesco Zanotti
Oramai
è opinione consolidata che la formazione non serva. Dal libro “Psicologia delle
risorse umane” l’opinione di Arrigo Pedon “Le competenze e la qualificazione,
caratteristiche che sono difficilmente trasferibili dal contesto in cui sono
state sviluppate”. Difficilmente trasferibili da una impresa ad un'altra. Ma
anche difficilmente trasferibili da un corso di formazione alla realtà aziendale.
Ho
citato una fonte non particolarmente trasgressiva, oramai una opinione mainstream
Ma
allora perché si insiste a proporre (da parte dei consulenti/formatori) e a comprare
(da parte dei manager) interventi che sono sostanzialmente irragionevoli?
La
ragione della irragionevolezza è che la formazione dopo tutto non interessa al
top management. Non si ha ancora avuto il coraggio di abolirla, ma la si fa morire
piano piano tagliando oggi e tagliando di nuovo domani. In questo continuo restringersi
degli spazi campano sempre più difficilmente formatori rinunciatari che si
riducono sempre di più a “insegnare” nei corsi finanziati accettando fee
professionali che non solo non permettono di fare ricerca, ma neanche di
sopravvivere.
E
a noi che interessa? Dopo tutto mica proponiamo formazione. E ci mancherebbe,
visto che la giudichiamo irragionevole.
Ci
interessa perché così facendo si diffondono sciocchezze manageriali che costituiscono
un freno allo sviluppo di una più alta e forte progettualità strategica.
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