di
Francesco Zanotti
Lo scorso 11 maggio abbiamo proposto un seminario dal titolo: il
management e il martello. Ne propongo una iper-sintesi in questo post. Una
sintesi più dettagliata è disponibile sul blog nel riquadro: Il management e il
martello.
L’iper sintesi è davvero
veloce, telegrafica …
Ogni persona guarda,
ragiona e agisce sul mondo usando le risorse cognitive (le conoscenze, i
modelli mentali) di cui dispone. Esse costituiscono le sue potenzialità e il
suo limite.
Oggi tutte le classi
dirigenti delle imprese (dalle imprese industriali alle istituzioni finanziarie
alle imprese di servizio), a tutti i livelli, stanno usando, per esercitare la
loro responsabilità di governo, uno stesso insieme di risorse cognitive: la
matematica e la fisica classiche.
Purtroppo si tratta di
un sistema di risorse cognitive troppo povero: serve solo a costruire e
governare macchine. Quando si cerca di applicarlo a sistemi che macchine non
sono si rivela non solo inefficace, ma auto contraddittorio. Le classiche
attività direzionali perdono di senso. mi riferisco all’analisi di persone ed
organizzazioni, la filosofia del cambiamento o le attività di gestione delle
risorse umane.
Per fortuna, a partire
dall’inizio del secolo scorso, sono emerse nuove risorse cognitive: dalla
matematica qualitativa, alla fisica quantistica alle scienze cognitive alla
biologia evoluzionista. Usandole siamo riusciti a guardare con occhi nuovi alle
imprese e ai mercati e scoprire una nuova modalità di governo strategico
organizzativo che abbiamo definito “Sorgente Aperta”.
I suoi “principi
fondamentali” sono:
Proporre il sogno di una terra promessa.
Dotare tutti di calzari di nuvole e di una bisaccia colma di sole.
Raggiungere la prima oasi insieme.
Celebrare il successo perché anche la luna sappia che noi non siamo
pastori erranti senza meta.
Riprende il cammino verso la terra promessa.
Francesco,
RispondiEliminai tuoi "principi fondamentali" della "Sorgente Aperta" sono spettacolari, magnifici e onirici, ma allo stesso tempo, dietro di essi c'è molta concretezza!
La concretezza del far coincidere il gruppo di lavoro con il gruppo che si occupa del progetto.
In questo modo si può generare empowerment e il miglior allineamento possibile tra linguaggio e gli obiettivi del gruppo, che possono così diventare chiari e condivisi da ogni persona dello stesso gruppo.
Saranno quindi le stesse persone che si devono occupare del progetto a definire cosa fare, come e quando farlo, con la miglior sintonizzazione possibile!
Grazie per questi stimoli molto utili e interessanti!
Antonio Messina