di
Francesco Zanotti
Mi baso solo su di un
resoconto giornalistico. Ma andrò a leggermi l’articolo originario su Nature.
Daniela Monti sul Corriere
di oggi recensisce l’articolo (su Nature, appunto) di Karl Grammer, antropologo
a Vienna, che sostiene che il cervello è fatto per riconoscere, per esserne
attratto, dalla bellezza. E la bellezza è somma di oggettività e soggettività. La
bellezza mobilita all’azione.
La bruttezza e la noia repellono.
Allora prendiamo un Piano di
cambiamento organizzativo (generalizzando: un Business Plan). Volete che sia
realizzato? Allora semplicemente dovere fare in modo che sembri “bello” a chi
lo deve realizzare, all’interno ed all’esterno della organizzazione … Così
semplicemente: il manager e l’imprenditore o progettano bellezza o tradiscono
la loro vocazione di classe dirigente. E le imprese non producono risultati …
E, così, si finisce a “morire” di stupidaggini come quello della produttività.
Il lettore veda …http://imprenditorialitaumentata.blogspot.it/2015/10/produttivita-mito-frusto.html
Nessun commento:
Posta un commento