di
Francesco Zanotti
Facciamo che le imprese
non cerchino solo il benessere dei loro lavoratori, ma si spingano a cercare la
loro felicità. Che accade?
Beh accade che si scopre
che il benessere lo si persegue attraverso concessioni di beni e servizi. E si
spera che i lavoratori siano riconoscenti e lavorino meglio perché stanno meglio.
Ma le persone non
cercano il benessere, ma la felicità.
E la felicità la si
raggiunge solo attraverso una progettualità relazionale che permetta piena autorealizzazione.
Detto più chiaramente, le
persone sono felici quando lavorano insieme ad un Progetto nel quale
ognuno trova la sua potenzialità di autorealizzazione. E perché questo possa
accadere, è necessario che le persone partecipino a definire questo progetto.
Detto sinteticamente, è
la partecipazione continua alla progettualità strategico-organizzativa che genera
sia felicità che risultati. E i risultati che si si immaginano e ricercano
insieme sono molto più ambiziosi di quelli che anche il più audace top management
riesce ad ipotizzare.
Poi facciano pure asili
nido e quant’altro, ma come strumento di realizzazione di un progetto dallo
spessore esistenziale
L’offerta di benessere fine
a se stessa è ancora legata all’immagine dell’imprenditore illuminato che,
francamente, ha stancato tutti coloro che non sono più alla ricerca di un papà.
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