di
Francesco Zanotti
Gli unici che non credono
alla strategicità delle risorse umane sono proprio i manager che le dovrebbero valorizzare.
Si limitano a dichiararne la strategicità, ma, poi, non la sanno declinare e
neanche cercano di affermarla all'interno dell’impresa.
Da dove traggo questa
conclusioni?
Come nostra tradizione,
anche quest’anno stiamo assegnando il Rating ai Business Plan delle Società
dell’indice FTSE MIB e Star di Borsa Italiana.
I Business Plan sono i
Progetti di Futuro di questa imprese. Bene in nessuno di questi Progetti di Futuro
vi è un qualche accenno, se non burocratico-quantitativo, alle risorse umane.
Non appare se alle persone (diciamo
“Persone” e non risorse umane? Che ne dite?) si è dato un qualche ruolo nel
processo di progettazione strategica.
Non appare quale sistema di
risorse cognitive dispongano le persone e, quindi, l’impresa. Saranno più
importanti le risorse cognitive delle persone che le foto degli stabilimenti
delle imprese. O no?
Non appare quali metodologie
di governo delle persone e del loro sviluppo vengono utilizzate. Non viene
specificato come si pensa di gestire il processo di execution della strategia.
Non vi sono tutte queste
cose e non mi risulta che qualche responsabile HR abbia fatto notare che non
esistono.
Concludendo, credo che l’analisi
(a fini di Rating) dei Business Plan delle più importanti imprese del Paese
abbiamo dimostrato la tesi con cui ho iniziato questo post.
Spero che nessuno mi chieda:
ma cosa ci dovrebbe essere scritto in un Business Plan a proposito delle
persone? Se qualcuno ponesse questa domanda la mia tesi sarebbe dimostrata “a
fortiori”: se chi gestisce le risorse umane non sa cosa scrivere di esse nel
progetto di Futuro dell’impresa, è ovvio che non ne conosce il ruolo strategico.
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