di
Francesco Zanotti
Morya Longo sul Sole 24 ORE di oggi: ma sapete cosa
potrebbe capitare se davvero aumentasse l’inflazione? Come scrive il dott. Longo:
il più grande contropiede della storia. Da 100.000 miliardi di dollari.
La sua analisi è semplice: se le banche centrali raggiungessero il loro obiettivo
di far arrivare al 2% (annuo, ovviamente) l’inflazione … Un momento, ma perché si
pensa che sia importante farla arrivare al 2%? Io non ho una risposta. E mi
sembra che non ce ne siano. Se, però, qualcuno pensa di averla, mi piacerebbe
conoscerla, magari formalizzata in un qualche modello e non in chiacchiere ...
Ma torniamo la tema.
Se l’inflazione arrivasse al 2%, magari a causa dell’aumento del prezzo del
greggio che tutti auspicano (… meno quelli che consumano energia, cioè quasi tutti
…), il dott. Longo sostiene che si avrebbe una pesante ricaduta sul mercato di
titoli di stato e bond che verrebbero venduti per far “scender i prezzi e
salire i rendimenti a livelli più coerenti con un’inflazione più alta”. E
questo generebbe (vi risparmio i dettagli tecnici) ingenti perdite per banche, fondi
pensione e risparmiatori. “Il più grande contropiede che la storia ricordi” scrive il dott. Longo riferendosi al fatto che il mercato di titoli di
stato e bond veleggia intorno ai 100.000 Miliardi i dollari.
Al di là della gravità del problema, si tratta di una ulteriore
dimostrazione che con questa mania del voler ricostruire un fantomatico equilibrio
ci si accorge che il problema è che stiamo cercando di stiracchiare una coperta
troppo corta. Coprendo di qua scopriamo di là … alla fin generando squarci che
hanno il peso di 100.000 miliardi …
Uomini di buona volta, con il coraggio della responsabilità: dobbiamo avere
il coraggio di riprogettare una nuova coperta economica, sociale, culturale.
Solo dopo istituzionale.
E prima di tutto dobbiamo avere il coraggio di dirlo a noi stessi che dobbiamo
avere il coraggio della progettualità.